La chiesa delle anime pezzentelle
Un vero e proprio viaggio nel culto delle “anime del purgatorio”.
La chiesa di Purgatorio ad arco : la chiesa superiore è piccola e sfarzosamente decorata con marmi policromi e dipinti. Sull’altare maggiore c’è la tela di Massimo Stanzione raffigurante appunto la “Madonna con le anime del Purgatorio” e in alto “Sant’Anna offre la Vergine bambina al Padre eterno”, di Giacomo Farelli. Stupefacente è però la decorazione della parete di fondo dietro l’altare che presenta un teschio alato, capolavoro di Lazzari, oggi non visibile da chi siede nella navata perché l’altare costruito nel settecento lo ha coperto. Al di sotto della chiesa principale ce n’è un’altra in tutto speculare a quella superiore.
Si tratta dell’Ipogeo che è in totale opposizione alla sua gemella perché spoglia, buia e priva di decorazione. E’ stata concepita per rappresentare una suggestiva discesa nel Purgatorio e quindi un luogo di passaggio prima della gloria divina. E’ questo il luogo dove i fedeli hanno stretto un particolare rapporto con i resti mortali creando un culto ai limiti del pagano e del superstizioso.
Il culto delle anime pezzentelle (da petere, latino per “chiedere”) era fortissimo. Consisteva nell’adottare un teschio ovvero prendere un cranio da uno dei tanti morti qui seppelliti, ripulirlo, porlo in un altarino e pregare per lui così da agevolargli il passaggio dal Purgatorio alla Salvezza. Spettava ai vivi favorire l’ascesa e assicurare refrigerio dalle fiamme dell’oltretomba tramite preghiere, messe e offerte.
Quando l’anima era ormai salva, avrebbe aiutato coloro che con le loro preghiere l’avevano salvata esaudendo le loro richieste.
Questo culto, non ufficiale e dunque mai riconosciuto, fu avallato dalla Chiesa poiché consentiva di raccogliere offerte e elargizioni, ma nel 1969 fu infine vietato perché ritenuto pagano. Una commistione così profonda tra vita e morte non poteva essere pensabile ma la chiusura dell’ipogeo causò vere e proprie scene di panico con persone che forzarono l’entrata e di fatto il culto continuò. Solo il terremoto del 1980 fermò la pratica rendendo inagibile per lungo tempo l’ipogeo.
La chiesa e l’ipogeo saranno riaperti solo nel 1992 dalla Sovrintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli e tutt’oggi sono visitabili e aperti al pubblico. Oltre alla chiesa e all’Ipogeo è visitabile anche il piccolo museo dell’Opera, che conserva oggetti ecclesiastici di varie epoche.
Sources: official site purgatorioadarco.it